Vincenzo Ferri
"Nato per immergersi"
SQUALE E VINCENZO FERRI
Vincenzo Ferri, membro del team d’apnea Italiano, è considerato uno dei migliori apneisti Italiani. Vincitore di svariate medaglie a livello europeo e internazionale, è un atleta che fa rivivere le glorie dell'apnea del passato grazie ai suoi incredibili risultati
L’atleta, nato nel 1984 a Napoli, Campania, attualmente risiede a Roma.
Inizio a praticare pesca subacquea all’età di 15 anni, e il suo desidero di esplorare le profondità lo avvicino alla disciplina dell’apnea.
Il suo percorso iniziò nel 2004, quando a soli 20 anni intraprende il suo primo corso di apnea e viene subito catturato da questa disciplina. Questo diede il via alla sua carriera di apneista. Nel 2014 è stato convocato per la prima volta nella nazionale italiana di apnea ed è diventato un membro della Squadra "Azzurra".
L'immersione mi ha cambiato radicalmente, fin dall'inizio. Ho imparato a gestire le paure e le ansie trasformandole in voglia di riuscire, non solo nello sport ma anche nella vita.
Grazie Squale per avermi supportato e avermi dato fiducia.
Alla ricerca di nuovi record
Durante la sua carriera ha partecipato a quattro campionati europei e cinque mondiali. Si è piazzato due volte secondo ai campionati mondiali e una volta agli europei. Si è inoltre posizionato terzo nel campionato del mondo per tre volte. L'ultima volta è stata nel 2019, nel Mar dei Caraibi al largo delle coste dell'Honduras, dove ha stabilito il nuovo record nazionale nella categoria Bi-pinna a peso costante con un tuffo di 98 metri, rinnovando il record italiano (da lui detenuto) di 2 metri.
Ha stabilito quattro record italiani. Nel 2018 ha stabilito il record di Apnea nelle acque di Milazzo dove ha portato a casa il marker di 90 metri di profondità sott'acqua. La disciplina chiamata apnea (Freediving) prevede che i subacquei scendano sott'acqua senza pesi, trattenendo il respiro e utilizzando una corda guida per la propulsione.
Ferri è alto 168 cm, pesa 70 kg e ha una capacità polmonare di 6,7 litri.
Il suo prossimo obiettivo è quello di partecipare alle Olimpiadi di Las Vegas del 2028 dove la difficile e affascinante disciplina dell'apnea sarà inserita nel programma ufficiale.
Squale è orgogliosa di sostenere i suoi sogni.
Intervista con Vincenzo Ferri
Ciao Vincenzo, raccontaci un po' chi è "Vincenzo Ferri".
Vincenzo Ferri è un atleta professionista della nazionale di apnea. Ma prima di tutto è un grande appassionato del mare e degli abissi.
Quali titoli e record hai ottenuto?
Ho stabilito un record mondiale, sono stato due volte secondo campione del mondo, due volte terzo ai campionati del mondo, una volta secondo campione europeo e ho stabilito quattro record italiani.
Qual è stato il tuo percorso? Puoi descriverci la tua carriera professionale?
All'età di vent'anni, dopo aver passato tanto tempo in acqua solo per il piacere di immergermi o pescare, ho deciso di frequentare un corso di apnea per imparare meglio le tecniche di immersione e di compensazione della profondità. Rispetto ai miei compagni di corso, l'apprendimento è stato per me semplice e immediato, quasi naturale... come se fosse sempre stato nella mia memoria. Avendo questa consapevolezza, sono stato in grado di andare avanti e raggiungere subito profondità significative. Dopo qualche anno di gare, nel 2014 sono stato convocato nella nazionale italiana di apnea. Questo mi ha dato una forte spinta emotiva che ancora oggi mi spinge a dare il massimo.
Photo by Gugliemo Rasy
Perché pratichi l’apnea?
L'apnea mi ha cambiato radicalmente, fin dall'inizio. Ho imparato a gestire le paure e le ansie trasformandole in desiderio di successo, non solo nello sport ma anche nella vita. Credo che saper gestire lo stress fisico e mentale posto dalle sfide sportive possa dare gli strumenti per affrontare qualsiasi avversità.Alcuni apneisti sostengono di imparare a conoscere sé stessi quando sono immersi nell'oscurità delle profondità marine. Sei d'accordo? Cosa ti piace di più dello stare là sotto?
Prima di immergermi, visualizzo sempre l'immersione ad occhi chiusi. Il più piccolo e sottile gesto, ogni sensazione immediata e ogni piccola azione sono importanti per realizzare la migliore performance. La concentrazione è al massimo, in quei momenti tutto il mio essere è concentrato su me stesso. Poi, finalmente, c'è una svolta dopo la quale la mia mente diventa la mia luce. Questa luce mi guida nel profondo blu e, metro dopo metro, sento e percepisco di essere un tutt'uno con l'acqua. Mi arrendo alla gravità senza sforzo. È come se stessi volando, tutto sembra relativo in quei momenti. Quando raggiungo la profondità dichiarata e tolgo il cartellino, tutto cambia in un istante: capisco che devo lottare per la risalita. Tutto dipende da me, non mi sono mai sentito così vivo come in quel momento! È fantastico!
Cosa ti spinge a cercare la profondità?
La ricerca della profondità è una sfida con sé stessi. Cercare di migliorarmi costantemente è la fiamma che alimenta questa passione, come se ogni immersione fosse la prima immersione della mia vita.
Photo by Gugliemo Rasy
Hai un sogno, in termini di obiettivi professionali, che vuoi raggiungere prima di arrivare alla fine della tua carriera professionale?
Penso che il sogno di ogni atleta sia quello di partecipare alle Olimpiadi. La FIPSAS e tutti gli organi preposti stanno lavorando duramente per rendere questo sport parte dei cinque anelli e spero sinceramente che ci riescano, così potrò terminare la mia carriera agonistica con stile.
Cosa è cambiato nell'apnea dagli anni '80?
È cambiato molto, dall'attrezzatura agli spettatori, che negli ultimi anni sono riusciti a seguire gli atleti anche a grandi profondità grazie a sistemi specializzati. In questo modo, questa disciplina unica sta finalmente ottenendo la visibilità che merita.
Ti ispiri a qualcuno quando vai sott'acqua?
Cerco di prendere il meglio da ogni grande apneista che conosco o che ho conosciuto, come Maiorca e Pelizzari. Sono quelli che mi hanno ispirato di più, ma l'insegnamento mi ha fatto capire che si può e si deve imparare da tutti.